blog

Filtri

No Halloween, no party!

Se per Halloween non ci si vuole travestire dal solito vampiro o lupo mannaro, ecco una gallery per ispirarsi un pò... non c'è limite infatti alla fantasia!

0

4562

0

Quella volta che Feci l’ovo

Il nostro Francone esordisce sul web con un tenero racconto che odora di infanzia, di scuola e... di altro. Tanti anni fa ero in quarta elementare, il progresso correva veloce e l’architettura scolastica pure, così alla mia classe fu assegnata un’aula provvista di bagno. Non più quindi estenuanti tragitti verso il cesso comune a tutta la scuola, spesso istoriato da graffiti di materiale umano, o allagato e puteolente, ma un bagno tutto nostro, a pochi metri dal banco, dove andare quando volevamo, senza chiedere il permesso alla maestra.Un tale dono del cielo portò presto a un’euforica anarchia, con un va e vieni continuo, e spesso di disturbo alla lezione. Fu così che, dopo la ricreazione di un maledetto giorno qualsiasi, la maestra, irata per la deregulation, proclamò: “BASTA! ADESSO, FINO ALLA FINE DELLE LEZIONI NESSUNO VA Più IN BAGNO!”Io guardai il mio orologino con le braccia di Paperino che fungevano da lancette e feci un rapido calcolo: mancavano quasi due ore. Nello stesso momento, come credo capiti nell’imminenza di una frana, sentii un rumore simile a quello di un crostone roccioso che si stacchi da un promontorio e sprofondi in un lago melmoso provocando lunghi ribollimenti. Un rumore che, però, veniva dal mio stomaco.Qualcosa stava avvenendo in me, forse a causa del bombolone ghiacciato ingollato durante la ricreazione, un qualcosa che, quando accade, ci fa benedire l’invenzione del bagno e la sua distanza a non più di 3 mt.Ma qui, ora, era tutto vietato. Così tornai a guardare l’orologio, era passato meno di un minuto, e mentre capivo che non avrei mai avuto il coraggio di chiedere l’uso del bagno alla maestra così furiosa, avvertii un secondo smottamento, se possibile ancor più minaccioso. Si può frenare una valanga soffiandogli contro? o afferarre con una mano il dimosauro che precipita nel burrone? Non credo. Caddi allora in uno stato di semiconfusione, quasi di euforia, in cui mi convinsi che la cosa migliore era abbandonarsi agli eventi, confidando nella tenuta stagna dei miei pantaloni di velluto.Fissai allora la maestra con lo sguardo più attento e anonimo che avevo e, come chi ha un peso sulla coscienza o un carico di ananas avariate sulla tolda della nave, scaricai. Mancava un’ora al termine delle lezioni e per un po’ mi cullai nel tepore e nel sollievo del momento.Ma in breve un odore tanto strano quanto famigliare a tutti si diffuse nella classe.La maestra stessa interruppe la lezione e con aria complice disse: “Ragazzi, qualcuno ha fatto l’ovo, eh! Ragazzi, su, chi è che ha fatto l’ovo?”Forse galvanizzato da queste parole (che c’entravo io con l’ovo?, mica si riferiva a me allora!), decisi di mantenere il silenzio, accusando chi mi accusava, insinuando sospetti, depistando, cercando di confondermi con gli altri. E così continuai anche quando suonò la campanella, sebbene il mio scendere le scale fu lento e accorto come quello di chi abbia male nascosto nei pantaloni una decina di lumaconi che iniziano inesorabilmente a scendere.Abbondamentente glassato giunsi a mia nonna che era venuta a prendermi e che, saputa la notizia, sorrise affettuosamente e mi caricò seduto sul cestino della sua Graziella, onde evitare la dispersione definitiva del materiale.A casa mi mise subito nella vasca, e mentre l’acqua si colorava di scuro e un tanfo immondo impediva di respirare, vidi nei suoi occhi velati di nausea un comprensibile lampo di odio verso il nipote.Io mi lasciavo pulire come fossi tornato neonato, come un piccolo pulcino già capace però di fare l’ovo. FINE E tu hai mai fatto una grande figura di Feci, anche non in senso letterale? Mandaci il racconto della volta che l’hai fatta grossa (anche in senso metaforico, ripetiamo) e lo pubblicheremo senza censure e con tutta la nostra comprensione!

14

6652

0

NonArte

NonArte 17-18 Ottobre 2009 Thiene (VI)una "duegiorni" sul fumetto underground italiano L'Associazione Culturale "Yourban MusicLab", in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics diPadova, è lieta di presentare "nonArte", un nuovo evento fumettistico nel panorama vicentino. perchè nonArte?Perchè ormai per gli "addetti ai lavori" e per gli appassionati il fumetto èidentificato come la Nona Arte.Perchè, allo stesso tempo, la definizione di Arte associata al fumetto non èuniversalmente riconosciuta e accettata dalla "codifica" delle "Belle Arti". La fusione dei due concetti ha dunque portato alla creazione di quest'unica parolae alla prima edizione di questo appuntamento. In questa "duegiorni" verranno presentate tavole originali di autori di spicco dellascena Underground fumettistica italiana e si terranno due incontri tenutirispettivamente dalla Scuola Internazionale di Comics di Padova dal titolo "I segni che raccontano" e da Alessio Spataro, noto fumettista satirico. Saranno inoltre presenti, grazie alla collaborazione con il Comune di Parma,alcune delle tavole facenti parte dell'esposizione "Graphic Poems" storie gigantiautoconclusive. La scuola comics sarà anche protagonista la sera di sabato 17 ottobre, con unalive performance all'interno dell' AUT PARTY, appuntamento fisso con musica earte dello Yourban. Gli artistiti che prenderanno parte all'esposizione: OFFICINA INFERNALE - officinainfernale.blogspot.comELISABETTA BENFATTO - elisabettabenfatto.blogspot.comMAURIZIO ERCOLE - cicciofoca.blogspot.comMASSIMO PERISSINOTTO - untrapanonelcervello.blogspot.comCLAUDIO CALIA - nuvoleonline.splinder.comSTEFANO ZATTERA - www.deliriohouse.comALBERTO TALAMI e ALESSANDRO LISE - blizzblogblog.blogspot.comALESSIO SPATARO - www.pazzia.org/home.htmlSCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS - www.scuolacomics.it Programma: Sabato 17 Ottobre 2009ore 16.00 - APERTURA ESPOSIZIONEore 17.00 - INCONTRO SCUOLA INTERNAZIONALE COMICSore 20.00 - chiusura prima parte esposizioneDomenica 18 Ottobre 2009ore 16.00 - APERTURA ESPOSIZIONEore 17.00 - INCONTRO con ALESSIO SPATAROore 18.00 - djset con aperitivo fino alla chiusura esposizione ore 20.00 PER INFO: WWW.YOURBAN.ORG - 0445-374482WWW.SCUOLACOMICS.IT

0

4556

0

Arte sul…dorso di mano

Diciamolo: alcune sono di gusto discutibile e quasi tutte rendono praticamente inutilizzabili le mani ma... non si può non apprezzare la fantasia, la perizia d'esecuzione e anche il coraggio delle fanciulle che decidono di trasformare le proprie unghie in vere e proprie sculture miniaturizzate. Certo è che se ne spezzi o ne perdi una, rischi la crisi di nervi...

10

5127

0

Salmo d’angoscia dello studente

Tra pochissimo si torna tra le sudate carte e gli amati/odiati banchi di scuola... ecco dunque un classico di Giobbe Covatta dedicato a tutti gli studenti costretti a salutare , ahimè, l'estate. Signore ti supplico, illuminami su come fare a non essere interrogato.Potrei ingessarmi e dire che sono caduto dalle scale e non ho potuto studiare.Potrei dire che è morto mio padre in un incidente sul lavoro.Potrei fare una telefonata anonima e avvertire che c'è una bomba nella scuola.Comunque, Signore, nella tua misericordia, fà che io non sia interpellato oggi:picchiami col randello della tua bontà,frustami con lo scudiscio della tua giustizia,percuotimi con la clava della tua comprensione,sfigurami col martello della tua grazia, tumefammi con la mazza del tuo amore.Ma preservami, oh Signore, dall'interrogazione,perchè qualsiasi tua punizione, oh Signore,se oggi mi interrogano,è nulla al confronto di ciò che mi succedequando torno a casa. Signore ti supplico, ricordati che i professori in fondo sono esseri umani, e come tali devono morire.Oh signore, io so che nella tua infinita bontà fai finta di non vedere, ma è cosa risaputa che i professori sono esseri immondi.Perciò Signore ti prego: accoglili in un letto di malattia, purché essa sia perlomeno gotta, enterocolite o epatite virale. Fin dalla mattina quando mi sveglio, Signore, mi prende l'angoscia.Mi rendo conto che oggi mi interrogheranno e io, Signore, mi trovo sommerso in un mare di escrementi.Ti prego, Signore:ferma questa corrente di guano,concedimi un pattìno in questo oceano di letame,pescami da questo fiume di eiezioni,lanciami una fune in questo baratro di sterco,regalami un salvagente in questa piscina di liquame,elargiscimi una boccata d'aria da una sublime bombola a ossigeno mentre sono sommerso da rifiuti organici.Quantomeno Signore, ti prego:visto che sono già nelle feci fino al collo, evita almeno di fare l'onda!!

9

7881

9

Il ritorno a scuola

(A cura dell’Istituto Scolastico Antropologico Comixiano di Ricerca) Dopo un’estate passata a farsi biscottare dal solleone, a poltrire a letto fino a mezzogiorno, e a sbaciucchiarsi col brufoloso partner sotto il cielo stellato, i giovani della specie umana, a settembre, sono costretti a vivere la più tremenda delle sciagure: il ritorno a scuola. Al senso di nausea, disperazione e nostalgia che invadono loro anima e corpo, gli studenti cercano di porre rimedio raccontando a se stessi una balla clamorosa: "Beh, quasi quasi sono contento. Ho proprio voglia di rivedere i miei compagni!" (Buuuu!!) . Così, un nefasto giorno di settembre, tirati di tutto punto (camicetta firmata, pantaloni fasciapacco/fasciachiappette, zainetto nuovo), ragazzi e ragazze si ripresentano all’inferno. Subito, sono baci, abbracci e "ciaocomestaidoveseiandatoinvacanza?!". I maschi, rivedendo le compagne abbronzate, truccate, gioviali e "cresciute", si riscoprono immediatamente maniaci sessuali, fantasticando propositi porno ("Cinzia quest’anno me la faccio, sicuro!"; "Uehi, ma Barbara ha messo su due bombe così!"). Anche le femmine, al rivedere i compagni maschi cretini, orribili e spelacchiati dal sole, si lasciano andare a pensieri e decisioni definitive ("Sempre i soliti cessi! Sarà meglio non dare troppa confidenza a 'sti marpioni, non si sa mai che si mettano strane idee in testa…"). Superato l’impatto iniziale, tutti entrano in classe. Per il primo giorno, ci sarà solo un’ora di lezione. All’improvviso, ecco arrivare, per dare il benvenuto, il professore o la professoressa più odiato/a di tutta la classe! Con un sorriso che pare un ghigno, l’insegnante accoglie tutti con un forzatissimo saluto allegro, dedicando inoltre 3 secondi alla domanda "Avete passato buone vacanze? Dove siete stati di bello?". Senza attendere la risposta, il/la prof. dopo qualche istante cambia atteggiamento, iniziando serissimo ad elencare le difficoltà dell’anno che si sta per affrontare. Volano sottili minacce tipo: "Bisognerà impegnarsi, stavolta. Perché altrimenti almeno dieci di voi non saranno miracolati come l’anno scorso! Studio e buona volontà, o ci saranno bocciature, altro che storie!". Già di malumore, se non terrorizzati, gli studenti confidano quantomeno che, per una settimana, le ore di lezione vadano avanti a ritmo ridotto (causa “programma non definitivo”). Non fanno in tempo a fare simili pensieri, che entra il bidello, che consegna al prof. un foglietto. "Allora ragazzi – sogghigna il docente – il programma non è definitivo. Ma da domani, si riprende con 5 ore. Da dopodomani: pomeriggi!". Con la morte nel cuore, studenti e studentesse sorridono, fingendo di essere addirittura contenti. Torneranno a casa cupi e silenziosi, concedendo alla platea di amici solo qualche bestemmia da competizione, unita a invettive e maledizioni bibliche lanciate contro il professore che li ha accolti. A mezzogiorno, scopriranno di non aver appetito, e guardandosi allo specchio s’accorgeranno di aver perso pure, tutta d’un colpo, l’abbronzatura! Fuori, sta levandosi un ventaccio cupo e minaccioso…

98

11550

0

Tipi da spiaggia

tratto da uno scritto di Paolo Allara Ogni anno d'estate, nelle località balneari compare una fauna tutta particolare, composta di individui dalle caratteristiche peculiari, che d'inverno cadono in un lungo letargo, per risvegliarsi coni primi caldi. Si tratta dei Tipi da spiaggia: IL CULTURISTA (musculatus abnormis) Passa le serate chiuso in palestra a sollevare pesi disumani e a misurarsi i muscoli, annotando con orgoglio perfino l'ingrossamento di ben due millimetri in soli otto mesi del bicipite destro per poi scoprire che l'aumento è dovuto a un'infiammazione.Solitamente il culturista scopre la vocazione alla cura del proprio corpo intorno ai 18 anni, quando si rende conto di essere più magro di Patty Pravo a dieta.Lo capisce quando:1) alle visite mediche anziché sottoporlo all'esame radiografico, lo fanno mettere controluce.2) salendo sulla bilancia parlante lo strumento non risponde con voce chiara ma sussurrando.Nel giro di due o tre anni quello che era un rachitico individuo, diventa un colosso. A quel punto però non solo il fisico è cambiato, ma anche la psiche e il muscoliforme si sente improvvisamente forte, onnipotente e bello, e questo è l'errore più grande che possa fare perchè, diciamocelo chiaramente, avere le braccia grosse come un quarto di bue e le cosce da fare invidia a un prosciutto Rovagnati, non significa necessariamente essere degli adoni. Eppure l'equazione muscoli/fascino, secondo lui, funziona. E quindi eccolo in spiaggia a esaltare la sua corporatura, a tendere ogni fascio muscolare per qualsiasi minimo sforzo, giusto per far vedere che lui il fisico ce l'ha.Il culturista gonfia i bicipiti per sollevare anche solo un gelato, i suoi pettorali sembrano esplodere quando apre un pacchetto di chewing-gum... peccato che sia in genere talmente preso da se stesso che paradossalmente lo si vede poco in coppia, mentre pare farsi strada... L'INTELLETTUALE DA OMBRELLONE (Acculturatus perlegiculans) I tratti fisici del soggetto in questione non sono rilevanti, eccezion fatta per il colore della sua pelle: si va dal bianco mozzarella dell'intellettuale che mai e poi mai abbandona il cerchio d'ombra prodotta dal suo ombrellone, al rosso violaceo con sfumature cremisi di quello che si trasferisce sulla stuoia per leggere a pancia in giù. Ed ecco evidenziata l'attività primaria del nostro esemplare: leggere.Se il perlegiculans si limitasse però solo a leggere, in fin dei conti, sarebbe innocuo. Ma ciò che fa di lui un elemento assai pericoloso è la voglia irrefrenabile di divulgare ciò che apprende (anche e soprattutto) a chi non ha assolutamente intenzione di starlo ad ascoltare. E' così che il soggetto si trasforma, evolvendosi in una nuova terribile razza: l'acculturatus docentibus o, più semplicemente, rompiballe da spiaggia.Mentre stai tranquillamente giocando a pallavolo - zack  l'acculturatus ti illustra le leggi della fisica e della meccanica che regolano il volo del pallone. oppure mentre sei pronto a tuffarti da dieci metri - zack - ti arriva alle spalle elencandoti le statistiche relative agli incidenti mortali durante i tuffi negli ultimi otto anni e tu, per toccarti in un gesto scaramantico, cadi prendendo una panciata.In genere viene massacrato prima della fine della vacanza da gente inferocita e oramai assetata del suo sangue, primo fra tutti: il suo vicino di ombrellone.Ma se anche si estinguesse lo rimpiazzerebbe probabilmente la razza di quelli che oggi sono: I BAMBINI PETULANTI (parvolus frangicogliones) Ogni stabilimento balneare ne possiede almeno uno, ben nascosto, che si rivela nel momento più inopportuno.In genere esce allo scoperto quando:1) Sono le due del pomeriggio, in spiaggia non v'è nessuno e siete finalmente riusciti a rimanere soli con la ragazza che state tacchinando da 8 settimane. Lei domani partirà per Milano.2) In mezzo alla folla riuscite ad individuare un metro quadra di sabbia libera dove stendere la vostra stuoia. Vi fate largo nella calca, calpestando 28 calli, 15 duroni, 8 polpacci e due tette. Quando dopo 20 minuti di spintonamenti arrivate alla tanto agognata sabbia, ecco che compare il parvolus frangicogliones armato di paletta, secchiello, filo a piombo e mini-bulldoser perfettamente funzionante e in 30 secondi netti ricostruisce con la vostra sabbia un castello della Loira completo di ponte levatoio in mogano, merli in marmo di Carrara e arredamento in scala. A quel punto non vi rimane che allontanarvi afflitti, cercando di evitare i proprietari dei 28 calli, 15 duroni, 8 polpacci e 2 tette che sono pronti a restituirvi gli spintoni con gli interessi.3) Vi apprestate ad addentare il vostro panino dopo una mattinata in cui la vostra fame è cresciuta fino a farvi arrivare a desiderare di ingurgitare un cinghiale vivo e passa lui, il bambino petulante, con la velocità di un unno alla carica, inondandovi di sabbia e rendendo l'adorato panino un informe coso impanato di sabbia...L'unica cosa che può distrarre dalla presenza di un simile cataclisma bimbiforme è lei... LA FIGONA DA SPIAGGIA (foemina arrapantis) Il soggetto in questione normalmente si presenta sul bagnasciuga intorno alle due del pomeriggio in quanto, dopo aver trascorso una notte di follie, passa l'intera mattinata a dormire. Il suo arrivo provoca un vero e proprio terremoto: mentre la ragazza cammina tutti i maschi del posto (che avvertono la sua presenza grazie a un sofisticato radar interno), facendo finta di nulla, sbirciano con un occhio, mentre con l'altro controllano che l'eventuale fidanzata o moglie stia dormendo o sia occupata in altro e, quindi, debitamente distratta. Ovviamente le loro speranze in genere vengono disattese e nella spiaggia al passaggio della figona riecheggiano all'unisono decine di "sciaf" provocati dagli schiaffoni delle fidanzate e mogli che, con questo gesto romantico, ricordano ai loro rispettivi mariti e fidanzati di aver promesso loro amore eterno, di essere l'unica ragione della loro vita, gioia dei loro cuori, stella del loro cammino... e di piantarla altrimenti la loro vendetta renderà un incubo tutto il resto della vacanza.In genere la figona da spiaggia ha un’altissima opinione di sé e si concede poco. Chi riceve le sue attenzioni potrebbe facilmente essere usato come un fazzolettino e buttato via molto prima della fine delle vacanze… le altre donne, il più delle volte, vorrebbero vederla torturata dal bimbo frangicogliones per soddisfazione personale… E voi, in che tipi da spiaggia vi siete imbattuti?

5

9286

0

A ognuno la sua…

Ad ognuno la carta igienica che merita, per passare il tempo in maniera costruttiva anche se non si hanno riviste o libri con sè mentre ci si ...ehm, libera dei propri fardelli. A cominciare dall'autore di "The Ring", il romanzo horror poi trasformato in un film di successo (con seguito). Koji Suzuki ha infatti deciso di scrivere il suo racconto di nove capitoli ("Drop"), naturalmente ambientato in un bagno (luogo che per oscure ragioni in Giappone ospita moltissimi racconti orrifici e di fantasmi) su un supporto cartaceo alternativo. A seguire modelli di carta igienica che regalano sicuramente meno adrenalina ma offrono comunque spunti interessanti per ingannare l'attesa. Quale preferite?

10

7713

0

Gli zaini, le borse e gli astucci Comix!

Ecco la collezione accessori Comix di quest'anno, in tutto il suo splendore! Qui di seguito, per le fanciulle: ASTUCCI BORSE ZAINI Per i ragazzi: ASTUCCI BORSE ZAINI E per quelli che ancora non hanno guardato i nuovi diari Comix, ecco una panoramica di ciò che le vostre pupille potranno ammirare in cartolibreria...

127

57429

25

Questioni di metodo

by Gioele Dix (tratto da "Ridono di noi" - Mondadori) Per anni sono stato sui treni leggendo e rileggendo è pericoloso sporgersi senza capire il perchè di quella frase. Ma finalmente, non molto tempo fa, ho trovato la chiave per interpretare quell'espressione così oscura anche se quantomai familiare. Ho capito cioè che occorreva procedere per sottrazione, ossia escludere i metodi di formulazione del messaggio usati per rivolgersi a tedeschi, francesi e inglesi. Infatti è evidente che per ogni comunità linguistica -  e ciò vada a merito di quegli eccelsi inconsapevoli intellettuali che hanno redatto le targhette per conto delle ferrovie - è stato necessario trovare un modello di comunicazione che permettesse di rendere il messaggio non solo convincente, quanto piuttosto conforme alle attitudini, ai comportamenti e - perchè no- all'immaginario propri della comunità stessa.Il metodo tedesco con gli italiani non funziona.Infatti se si vieta categoricamente di compiere una qualunque azione a un tedesco, questi, pur dovendo reprimere fortemente la propria pulsione trasgressiva, pur tentando magari di infrangere il divieto di nascosto, sostanzialmente l'azione proibita non la compie. Se, al contrario, si tenta di impedire, anche blandamente, di fare la stessa cosa un italiano, si può stare certi che l'italiano la farà. Io mi immagino le nefaste conseguenze di una targhetta scritta in italiano, ma con il metodo tedesco: è assolutamente vietato sporgersi!... Su di un treno a media percorrenza, un Firenze - Roma, all'altezza di Arezzo sono già tutti tronchi! Neanche il metodo francese potrebbe funzionare, perchè la nonchalance, qualità transalpina per cui nutro ammirazione, è purtroppo estranea alla nostra cultura.Gli italiani non potrebbero mai amare e nemmeno apprezzare un atteggiamento verso le vicende e le scelte di vita così sfumato, che presupponga la possibilità di opzione individuale fra bene e male, in assoluta libertà, senza eccessi né sottovalutazioni.Agli italiani tutto ciò suona confuso, indeterminato, vagamente inquietante. In sostanza, o gli si permette di fare qualcosa, e allora la fanno; o gliela si vieta, e allora la fanno ugualmente.Io non arrivo neppure a immaginare una targhetta in italiano con nonchalance, non esiste una terminologia adatta: non vale… sarebbe bene che… ma perché mai… Niente.Con tutta la buona volontà di questo mondo, credo che nemmeno le Ferrovie della Stato riuscirebbero ad inventare una formula accettabile e, per coerenza, dovrebbero sicuramente mettere una targhetta vuota. E l’italiano, vedendo una targhetta vuota, ci scriverebbe sopra con un pennarello Forza Juve. Il metodo inglese non funzionerebbe invece per un motivo più semplice. Abbiamo visto che gli inglesi godono di una fama pressoché usurpata di popolo educato e gentile.Gli italiani no. Ma checché se ne dica nel mondo, noi invece siamo gente profondamente civile e disponibile, che certo non si spaventa né arretra diffidente di fronte a un please.Noi italiani non difettiamo di certo in cortesia. Il problema è un altro. E’ che ognuno di noi, di fronte a una richiesta di favore, si insospettisce. Io immagino perfettamente la scena. L’italiano vede la targhetta con sopra scritto: per favore, non vi buttate dal finestrino… Ci pensa un po’ e poi chiede, ad alta voce:”Per fare un favore a chi?!”… Fa una pausa e poi riprende: “Ma mettiamo che ti faccia questo favore…” e già dal lei si passa immediatamente al tu, perché se parliamo di favori, perlomeno ti do del tu, “mettiamo che io ti faccia questo favore e non mi butti fuori dal finestrino… che per la verità ne avevo un po’ voglia… bè, scusa, a me cosa ne viene in tasca?... Che ne so, mi fai uno sconto sul supplemento rapido? Posso sedermi sui posti già prenotati?... Io lo voglio sapere subito… altrimenti, scusami tanto, ma se non me ne viene in tasca niente… io mi butto fuori, che cxxxo mi frega?!”

10

5282

0

Il gusto più orrido

Tempo di estate, tempo di gelati.Ecco i gusti più orridi in cui potrete mai imbattervi. Per veri ehm... coraggiosi... Gelato al sesamo nero! Al gusto di... dunque: bacon caramellato! Pare che abbia parecchio successo... Foie Gras e Caviale... brrrr Gusto non identificato, sembra cemento... voi che ne dite? A chi indovinerà il gusto della melma grigiastra il premio virtuale della redazione Comix! Curry e carota! Gelato al gusto di pesce... magari si può abbinare all'insalata... A questo punto il gusto al thè verde sembra quasi banale... Un bel gelato al polpo vi sconfinfera? Alla patata! Insalata! Pop corn caramellati ... et voilà! Sembra sia buonissimo!

15

5637

0

Sbircia dentro la nuova comix!

Ecco cosa trovate nella Comix 2010! Se volete vedere com'è fatta fuori, date un'occhiata a tutte le copertine di Comix 2010 Pag. 16  A tutta birra – intervista ad Alessandro Cattelan Pag. 23 Se sono rose pungono!Pag. 31 Applausi per Ibra - intervista a Zlatan Ibrahimovic Pag. 39 La storia d’Italia secondo BazPag. 47 Ricotta all’inglese - di La Ricotta Pag. 55 Il mio regno per un divano – di Franco Barbolini Pag. 63 Critica al critico – da quegli zucconi del Trio Medusa Pag. 68-69 Oh ragazzino con lo scooterino – di Giuseppe Giacobazzi Pag. 73 Risate di Campagna – di Pino Campagna Pag. 81 Tu non sai chi sono io! – di Franco Barbolini Pag. 89 Da giovidì a giovidì – con Ariel Pag. 97 Sono figlio di papà e mammà – di Stefano Chiodaroli Pag. 105 Il triangolo di Lorenzo – di Corrado Guzzanti Pagg. 110-111 Per Elisa e per Comix - intervista a Elisa Pag. 115 Matti alla  mattina? – di Franco Barbolini Pag. 123 Giovinco con te - intervista a Sebastian GiovincoPag. 139 La versione di Christian De Sica Pag. 147 Quanto siamo fichi! - dei Fichi D'IndiaPag. 152 Nel mio pc c’è tutto il mio word! – di Enrico Brignano Pag. 157 Suonala prima!Pag. 165 Il Max della musica – intervista a Max Pezzali Pag. 173 Il Max cipollino della sfiga – di Massimo Boldi Pag. 181 Pif Pif hurrà! -  intervista a Pierfrancesco Diliberto Pag. 189 Fumetti Imperfetti -  di Daniele Soffiati Pag. 197 Una pioggia di idee- di Franco Barbolini Pagg. 202-203 Freddure alla Kostner - intervista a Carolina KostnerPag. 207 Le Winx senza Pelusio sulla lingua – con Rita Pelusio di Colorado Cafè Pag. 215 La nemica di Amici – con la famiglia Lo Cicero Pag. 223 A Formentera gran rave si spera! – di Fiorello Pag. 231 Anno luce = 6 bollette – di Maurizio Battista Pag. 239 La domanda è pecché? – di Carmine Faraco Pagg. 244-245 Pitagora, vieni a tavola – di Valentina Correani Pag. 249 Ma teeeeeee… - di Stefano Bellani Pag. 257 Il caffè lo prendo Colorado – di Beppe Braida Pag. 265 Cabarettista in 5 minuti – con Andrea Sambucco Pag. 273 Lo sgrilli parlante di Sergio Sgrilli Pag. 281 Stefano Mancinelli vs Comix Pag. 286- 287 Birra per cani – di Luciana Littizzetto Pag. 291 La pacchetto vacanze – di Barbara Foria Pag. 299 Scusa ma mi chiamo Federico – intervista a Federico Moccia Pag. 307 Avanti un altro! Pag. 315 Sette in condotta Pag. 323 Registra il tuo prof! Pag. 328-329 Il filo della mia vita – di Paolo Ruffini Pag. 333 Mariello, ogni mistero diventa bello – di Gianluca Impastato de I Turbolenti Pag. 341 Bionda su Bionda – intervista a Lucilla Agosti Pag. 349 Nienta scuola a turbotabbilandia – con I Turbolenti Pag. 357 Occhio a Migone! - di Paolo Migone Pag. 365 San Maradona aiutami tu! - di Dario e Sergio Assisi Pag. 373 Zero Assoluto, sorriso assicurato -  intervista agli Zero Assoluto Pag. 378-379  Registra il tuo prof! - Quello che gli insegnanti dicono Pag. 387 Celerini vs Tardoni – di Antonella Landi Pag. 395 Una mattina abbiam bigiato – di Carlo Pastore Pag. 403 Domande al profumo di Pino – Gli Anticorpi interrogano la Lavatrice Pag. 411 Saro, il cameriere col panno giusto – di Michelangelo Pulci Pagg. 416-417 Risposte in coro con la band vicentina dei Lost - intervista ai Lost Pag. 421 Bella la vita in officina – con Gasparetto, il meccanico di Colorado Cafè Pag. 429 Freddure da Freezer – di Federica Cifola Pag. 437 Suor Nausicaa a tutto gas! – di Paolo Casiraghi Pag. 445 Tanto Tont, molto furb! – di Fabrizio Fontana Pag. 453 Che quest’anno ti Buddhi bene! Pag. 461 Touche me, rugbista! - di Maria Pia Timo Pagg. 466-467 Professori ripetenti – di Daniele Soffiati Pag. 470 Canzoni da spararsi Pag. 479 Anche a scuola ero un fenomeno! – di Antonio Cassano Pag. 487 Il lavoro mobilita l’uomo – di Luciano Manzalini Pag. 495 Il tempo è de…mente! Pag. 503 Ti faxo una rapina – di Giovanni Cacioppo Pag. 511 15 bugie bastarde dentro Pag. 519 Giovanni Beduschi e Marco Fusi a Piede Libero Pag. 527 Temi da temere Pag. 535 Facebook, facci ridere! Pagg. 540-541 Ma che bel cartello Pag. 545 L’amore va in banco E se volete curiosare ancora, ecco gli zaini, le borse e gli astucci Comix!     

646

47718

0

l'unica newsletter che non ti terrà aggiornato su nulla.
promesso.

© 2024 Franco Cosimo Panini Editore S.p.A. • scuola.francopanini.itPRIVACY