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Maturità: gli orrifici esami orali…

Il colloquio finale, l’orale, è per molti studenti il momento più terrorizzante di tutto l’esame.Nei giorni precedenti la propria prova, i ragazzi alternano uno studio matto e disperatissimo al masochismo di andare a vedere gli esami altrui: un ottimo sistema per spaventarsi e incupirsi fino alla disperazione.Il giorno prima dell’orale, gli studenti più previdenti (di norma le femmine) dichiarano di essere a posto con la coscienza.Studiare hanno studiato, sanno tutto e se ne vanno in piscina.Gli altri, invece, se ne stanno chiusi nelle loro camere/celle di reclusione, con le tapparelle abbassate per non vedere il sole e “concentrarsi meglio”. Si replica la pantomima del giorno prima del tema: 17 ore di studio in un giorno, 25 caffè, l’inutile valium per dormire.Al mattino, teso fino alla nausea, lo studente va a scuola.E aspetta: prima di lui, devono interrogare 2 o 3 compagni (beati i primi, che non fanno nemmeno in tempo ad agitarsi!).Minuto dopo minuto, seppur incoraggiato dagli amici e dai parenti, il maturando entra in totale stato confusionale, sciorinando forzatissime battute fuori luogo e crisi di pianto. Fisicamente è una cloaca: lingua moquettata, alito stordente, ascelle putrefatte.Finalmente, arriva il suo turno: la corte lo ha chiamato! Entrando di soppiatto sussurrando un timidissimo e rispettoso “’ngiorno”, il/la giovane si trova davanti, in un sol colpo, tutti i suoi boia.Tremando, si accomoda sulla seggiolina.Da quel momento, non si renderà nemmeno conto del tempo che passa, come risucchiato in un’altra dimensione.La sorte gli riserverà domande maledette che gli stringeranno cuore e sfintere, seguite però da quesiti sui quali è preparato alla grande.Sarà tutto un su e giù emotivo.Almeno uno dei professori gli porrà lungo l’intero esame una serie di domande incomprensibili, pretestuose e difficilissime.C’è sempre la carogna di turno.Sul finire della prova, al maturando vengono mostrati gli obbrobriosi scritti, e gli vengono motivati tutti i segnacci rossi e blu che ora li decorano.Quindi una stretta di mano, una freddura tipica dei professori ("Mi prometta che non farà mai il geometra") e via.Con la faccia avvampante di calore, barcollando, l’eroe esce.Riceve i complimenti della platea, scambia con questa due parole concitate e finalmente se ne va.Scappa, corre via. Sereno, libero, leggero.A guardarlo da lontano, vien quasi da credere che stia volando…

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Come ti affronto l’esame di maturità!

Adesso si chiama Esame di Stato e non più Esame di Maturità, ma incombe ugualmente sui tapini che devono affrontarlo e appare sempre, anche ai più preparati, come un'impresa epica in cui, probabilmente, ci sarà "pianto e stridore di denti". Emotivamente, lo studente come affronta il temuto Armageddon? Come si prepara al’ultima, ineluttabile tappa che lo separa dalle agognate vacanze ? Scopriamolo insieme... Settembre . Inizio dell’anno scolastico. Benché aleggi sin dal primo giorno di scuola lo spettro della maturità, lo studente fa spallucce. "E chi se ne frega - pensa giustamente - inizierò a preoccuparmi di studiare sul serio nel secondo quadrimestre" Secondo quadrimestre. "Che palle. Bisogna studiare sul serio tutte le materie! Vabbè, un ripassone generale a due mesi dalla maturità sarà più che sufficiente." A un mese dall’esame. Il ripassone procede fiacco. Però mancano solo 30 giorni al tema, e sarebbe il caso di presentarsi alla prima prova scritta ben preparati su un argomento di storia o letteratura, per non ripiegare drammaticamente sul tema d’attualità, pietosa ultima spiaggia per lo studente che non sa niente (vedi: maturità dell’autore del presente articolo). A una settimana dall’esame. Inizia il panico. La mole di materie da studiare e nozioni da trattenere si fa insopportabile. Lo studente diventa irascibile e nevrastenico. Maltratta i famigliari, che pur con comprensione rispondono a ceffoni. La notte prima dell’esame. Mentre i pochi studenti diligenti dormono quasi sereni, consapevoli di essersi preparati a dovere, la maggior parte dei maturandi rimane alzata fino a orari atroci, cercando disperatamente di recuperare terreno, maledicendo la propria svogliatezza dei giorni passati . Intorno alle 23 arriva come un fulmine a ciel sereno una telefonata del vicino di banco Filippo: massoniche voci di corridoio svelano l’argomento del tema d’Italiano. E’ Manzoni, sicuro. Rivoluzione francese se scegli storia, è così, abbi fede. Lo studente, agitatissimo, chiama i compagni di classe più cari, per divulgare il segreto, e quindi dedica ore febbrili al ripasso degli argomenti “rivelati”. Dopo 17 ore filate di studio, con le nozioni che si accavallano nella testa e i continui peti che scappano improvvisi per via dei 25 caffè presi nel corso della giornata, lo studente terrorizzato va a letto per cercare di riposare almeno 3 o 4 ore , ingurgitando un mix letale di valeriane, valium e camomille,. Riuscirà a dormire, sudatissimo, un’oretta: giusto il tempo per avere l’incubo di arrivare in ritardo all’esame, e vedersi cacciato dalla scuola. Fesso e bocciato. Primo giorno d’esame. Prova d’italiano. Svegliandosi di soprassalto con un urlo da babbuino per via del sogno sopraccitato, lo studente è pronto per affrontare la giornata campale. Doccia per “essere tonici”, abbozzo di colazione reso impossibile dalla pancia piena di paura, e vestizione con gli abiti nuovi, pulitissimi e stiratissimi, ordinatamente preparati dalla mamma. Baciato dai famigliari come neanche dovesse andare in guerra, il maturando raggiunge la scuola con ampio anticipo. Davanti al portone, tutti gli studenti delle classi quinte. Si cerca di scherzare e sdrammatizzare, con la faccia contraffatta dal panico. Il bidello, finalmente, dall’interno della scuola apre il portone. E’ come se fosse stato sparato un colpo di starter alle olimpiadi: per accaparrarsi i posti migliori (quelli più nascosti, in fondo al corridoio, dove è più facile copiare e scambiarsi suggerimenti), gli studenti danno vita a una corsa sfrenata, unita a scene di lotta greco-romana. Partono sputi, insulti, calci, librate, bottigliate, gomitate. “Stappandosi” dal portone intasato, i ragazzi fanno finalmente irruzione nel corridoio. In brevi attimi, ci si accaparra il posto, che deve tener conto del vantaggio logistico ma anche di quello umano (se sei appostato bene, in una zona non visibile dai prof, ma vicino a te ci sono solo ignorantoni strabocciati, a che serve?!). Quando tutti sono seduti (chi contento, chi già in lacrime), schiarendosi la voce uno dei presidenti delle commissioni d’esame annuncia che si procede all’ “apertura delle buste”. Fiato sospeso: vengono letti i titoli dei temi. Ad ogni titolo/argomento, qui portato ad esempio, ecco la reazione dei ragazzi. Letteratura: “ Vittorini e Pavese” ("Chi? Ma porcaputvac…, non ci siamo nemmeno arrivati col programma a quei due lì! E io a ripassarmi Manzoni tutta notte! Qui si mette male, speriamo in storia…") Storia: “Ripercussioni della prima guerra mondiale sul mercato europeo” ("Noooooooooo!!! E’ la fine!!!" con effetto eco. Segue fugace occhiataccia al compagno Filippo, che allarga le braccia sconsolato). Tema d’indirizzo: “La poetica del lavoro nelle Georgiche di Virgilio”, oppure “La cibernetica come frontiera del futuro” (ormai stremato:"Sì, sì certo. Non so manco di che cacchio parli. Sentiamo l’attualità e facciamola finita" ). Attualità: “I difficili equilibri dell’est europeo” ("Ok. M’ammazzo...") Smaltita la prima mezz’ora a disposizione per bestemmiare rabbioso e piagnucolante in tutte le lingue di Babilonia, lo studente si rassegna. Sceglie un titolo, poi lo cambia, poi torna al primo. Infine, decide. Sì, decide di raccattare a destra e a manca suggerimenti, voci, appunti. Imbastisce alla bell’e meglio, con quello che ha raccolto, un barlume di idea. E comincia a scrivere. Allungando il brodo in modo ignobile, lo studente disperato ma determinato fa mente locale sulle cognizioni, di qualsiasi materia, che gli vengono in mente. Nel suo delirio, patetico e retoricissimo, infila vaghe conoscenze storiche, luoghi comuni, un bel po’ di “sentito dire” e citazioni a casaccio (da Seneca a Topolino, da Einstein a Giampiero Galeazzi). Consulta continuamente il dizionario, fedele al pensiero “scriverò pur delle str…ate, ma almeno le ho scritte bene!”. Dopo 4 o 5 ore, devastato, consegna. Tornato a casa, di fronte alle domande dei famigliari (“Allora, com’è andata?”), lo studente tenterà un’autodifesa che va a pescare tra i mali della scuola e della società, passando per l’inettitudine del prof di lettere e la slealtà del Ministero , per poi chiudere con un oracolare: “Mah, vedremo!”. Dopodiché, sconfitto nel corpo e nell’anima, si butterà a letto per almeno tre ore. Nessuno avrà il coraggio di disturbarlo. Secondo e terzo giorno d’esame. Nei due giorni successivi la situazione non cambierà granché: ressa per l’accaparramento dei posti, prove incomprensibili, forsennati tentativi di copiare e viavai dei professori che, in ogni modo, cercheranno di controllare la situazione. Alla fine della tre-giorni di fuoco, lo studente sa che “quel che è fatto è fatto”. Gli manca solo l’orale, e poi, finalmente, sarà finita! Ma prima di allora, per pura perfidia e per aumentare la suspance, scopriremo solo tra una settimana cosa accadrà nei tanti temuti esami orali...

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Cocomerando

L'estate è arrivata, la calura anche.In mancanza di un viaggio su spiagge coralline incorniciate da palme o da altri alberi più fortunati di noi, camminare per le strade senza liquefarsi completamente è la sfida dei coraggiosi o degli sfortunati che sono costretti ad aggirarsi per la città sudando come facoceri e sognando "chiare, fresche et dolci acque", una qualsiasi bibita o, magari, un dolce, dissetante cocomero ghiacciato che possa salvarci dallo stato comatoso in cui il caldo ci fa sprofondare. In Giappone, una ventina di anni fa, un geniale coltivatore decise che la forma sferica del cocomero era poco pratica, così iniziò a coltivare, con un metodo particolare, cocomeri di forma cubica che fossero facilmente sistemabili nei compattissimi frigoriferi giapponesi. Il cocomero cubico da allora ha diffuso la propria fama in tutto il mondo, anche se pare che in verità il suo sapore attragga meno dell'aspetto insolito. Mentra passava il tempo i giapponesi non si sono comunque fermati. Date un occhio a questi cocomeri: Questo cocomero cuoricioso sembrerebbe dedicato ai sensibili animi romantici... Questo è invece un raro e costoso cocomero piramidale, che somiglia però in maniera inquietante a un raviolo al vapore cinese... Questo è, per finire il cocomero che sorride. Con quell'espressione così fiduciosa, avreste mai il coraggio di mangiarlo?

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Inizia la Maturità

Oramai ci siamo: tra pochissimo inizierà per molti studenti l'Esame di Stato, una specie di rito di iniziazione vissuto da pochi con l'animo di chi si sbarazza di cinque anni di sudore, dai più con panico più o meno dissimulato, e da molti con vero e proprio terrore mistico accompagnato da vertigini e vomito. In genere una volta superato l'esamone ci si abbandona alle gozzoviglie più turpi e sfrenate, ma prima che la liberazione abbia inizio lo studente è affetto dalle più insospettabili patologie psicofisiche e abbisogna di personali riti propiziatori, che possono spaziare dal tradizionale cornetto portafortuna, alla circumnavigazione delle mure domestiche con il rosario in mano, da giugulatorie in aramaico improvvisato, alla trascrizione sistematica di gran parte dei libri di testo pubblicati dal 1968 in poi. Il tipico maturando trascorre la maggior parte del suo tempo elaborando metodi sempre più creativi per rimandare la stesura della tesina, cercando di autoconvincersi che il famigerato esame sia solo una proiezione della sua mente o una leggenda metropolitana partorita da menti sadiche e malvagie. Quando la reale esistenza dell'esame di maturità viene alla fine riconosciuta, scattano il panico e una serie di azioni moleste e irrazionali quali: 1) Torturare i propri compagni di classe tartassandoli con domande sugli argomenti scelti per la tesina: spesso nell'agitazione si dimenticano le risposte dei poveretti che quindi verranno tampinati fino allo sfinimento. 2) Convincersi con un procedimento di autoipnosi di non sapere assolutamente niente, grattuggiando i nervi e i gioielli di famiglia dei compagni di classe con lamenti e attacchi di apoplessia per la propria presunta, catastrofica ignoranza totale.Curiosamente è un comportamento comune anche negli individui che hanno la media del 9, che spesso rischiano il linciaggio e pesanti macumbe da parte del resto della classe esasperata. 3) Lanciarsi nel magico mondo del web sperando di trovare una soluzione ai propri mali nella consultazione sistematica di tutti i siti che contengono le parole: "Soluzioni Maturità", "Trucchi esame","Tesine gratis". 4) Cominciare a ripassare in un tour de force allucinato tutto il programma di ciascuna materia dal primo al quinto anno: impresa assolutamente inutile e irrealistica che lascerà il tremabondo studente più rimbambito e confuso di prima. 5) Sottoporre a interrogatorio tutti i propri conoscenti che hanno già superato il terrifico esame, facendosi spiegare i più piccoli e insignificanti dettagli che hanno portato alla promozione, compreso il colore dei calzini indossati per l'occasione. Gli interrogati, in genere, per vendetta o sadismo, godono nel terrorizzare lo studente con racconti degni di Stephen King. 6) Abboccare a tutte le bufale che spuntano come funghi nelle settimane precedenti all'esame, credendo alle notizie più inverosimili sulle tracce dei temi o le versioni che potrebbero uscire, anche se palesemente frutto di immaginazione o di peperonate mal digerite.Dopotutto nelle sue fragili condizioni psichiche, l'ingenuo maturando in crisi di panico crederebbe anche che per essere promossi è necessario sacrificare un agnello su un altare votivo durante una notte di luna piena... Dopo che ha così fruttuosamente impiegato i giorni di "riposo" che lo separano dall'inizio dell'esame, e dopo aver resistito all'impulso imperioso di comprare biglietti aerei per il Madagascar, il nostro valoroso studente di quinto anno è infine pronto ad affrontare i tre gironi infernali delle prove e l'entità quasi mitologica della Commissione d'esame, scelta ovviamente in base alla crudeltà efferata dei componenti e al loro odio feroce verso gli esaminandi. Per il maturando saranno giorni di una lunghezza incalcolabile, ma alla fine del tunnel lo aspettano la luce, il sole, il mare... a meno che, naturalmente, non riesca nella notevole impresa di farsi bocciare...

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Locandine assurde

Possono essere commoventi, possono essere epiche, ogni tanto ci ammiccano dai muri con il viso fascinoso del divo di turno, altre volte invece lasciano semplicemente indifferenti.Queste locandine sono invece luminosi manifesti dell'assurdo.E se non pensate che nel mondo del cinema tutto sia possibile, guardate per credere! Indubbiamente espressivi, vi pare? Solo i giapponesi sono capaci di concepire simili deliziose nefandezze. Il polpo combattente dà craniate notevoli, non c'è che dire. C'è chi li adora. C'è chi li odia. Alcuni li trovano carini, altri li giudicano dei roditori malriusciti con gli occhi a palla. Sicuramente dopo la visione di questo film incubi dalle forme canine potrebbero perseguitare le notti di impressionabili spettatori. La domanda sorge spontanea. Perchè? Diciamolo: chi non desidererebbe delle tutine così? Mai fidarsi dei pomodori: sembrano innoqui ma se saltano i nervi agli ortaggi... Il suo segreto è il baffo, oltre ovviamente al neo e allo sguardo così...intenso! Batman e Robin negli anni che furono. Un film cult ma... nun se possono guardà! E questo per chiudere in... bellezza. Si fa per dire, naturalmente.

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Street art da ridere

Camminando per la strada, nel grigiume della città, tra cemento e palazzi che rendono il paesaggio tutto uguale, può capitare di imbattersi in piccoli, grandi capolavori di inventiva.Dopo aver dato un'occhio a questa galleria, ad esempio, probabilmente non adocchierete più un bidone dell'immondizia con lo stesso sguardo smorto, anzi potreste addirittura essere colti da un irrefrenabile art attack!In questa sciagurata eventualità fate ameno, per carità, di adoperare la solita e abbondante colla vinilica...Se vi dovesse capitare poi di essere folgorati da memorabili esempi di street art, non esitate a condividere con noi la visione di simili meraviglie! Dal momento che, a volte, attraversare la strada può essere un'impresa difficile e pericolosa, qualcuno ha pensato bene di equipaggiare l'omino luminoso del semaforo: un monito a tutti i coraggiosi pedoni! Abbiamo un tubo monocolo assetato di sangue, sarà meglio stare alla larga... Se buttare i sacchetti della spazzatura è un'operazione poco divertente da fare, un cassonetto con il musetto rosa può rendere più allegro liberarsi del maleodorante malloppo! Questa versione è dedicata invece agli amanti dei gatti... voi quale preferite? Il fumo provaca seri danni anche ai marciapiedi viziosi. Questo tossicchia che è una bellezza... Un altro marciapiede dall'aria sofferente. Probabilmente tenere la lingua nelle fogne farebbe venire a chiunque un'espressione simile... Attenzione a non pestare questo vampiro spiaccicato, potrebbe risentirsene... Il tubo perde pixel, qualcuno chiami Super Mario! Dopo il cambio della guardia bisogni impellenti chiamano, e se chiamano... Geniale metafora della vita o tiro burlone di un bombolettaro folle e talentuoso?

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Ragazzi e ragazze quello che dicono

Quando si parlano, maschi e femmine sono sinceri? Oppure c’è una bella differenza tra quello che dicono e quello che pensano realmente? Per il genere maschile in realtà la differenza tra ciò che si pensa e ciò che si dice nella maggior parte dei casi ha come losco fine il nascondere pensieri incoffessabili e generalmente poco poetici all’ignara ragazza con cui si sta chiaccherando. Per il resto, il desolante pensiero maschile non ha quei significati segreti che credono di leggervi le ragazze, e il maschio tipico quasi sempre dice esattamente ciò che vuole dire. Con il gentil sesso invece, la questione è più complicata. Questa tabella potrebbe aiutarci a fare chiarezza. LE RAGAZZE QUANDO DICONO… IN REALTA' PENSANO… Sì No No Sì Dammi 5 minuti Dammi 40 minuti Ti do 5 minuti Ti do 1 minuto Mi piacerebbe che… Voglio! Decidi tu Ti ho già detto cosa devi fare! Fai come ti pare Me la pagherai! Dobbiamo parlare Ti lascio Non sono arrabbiata Sono in…zzata come una jena! No, davvero, non ti preoccupare Continua a trattarmi così e vedrai cosa ti succederà! Ho il sedere grosso, vero? Se mi dice “sì” o “un po’” lo ammazzo! Spegni la luce Non voglio che lui veda la mie cicce Non ti preoccupare, può succedere a tutti i ragazzi… Tutti a me capitano, gli impotentoni ?!? No, davvero, va tutto bene… Non so ancora come dirgli che ho un altro… Però restiamo amici Spero di non vederlo più ‘sto rompiscatole!

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Che cavolo stai dicendo, Willis?

CHE CAVOLO STAI DICENDO, WILLIS ?! Alzi la mano chi non li conosce! Alcuni di noi ne seguono almeno un paio, a volte provocano dipendenza e crisi di astinenza alla fine della stagione in onda, ma tutti, invariabilmente, hanno contribuito a rendere meno pallosi pomeriggi o serate, regalandoci risate, adrenalina, vere e proprie perle di saggezza e frasi diventate oramai leggenda da tramandare ai posteri. Mille esilaranti battute, da oltre 200 serial tv, nel nuovo libro di Daniele Soffiati: “Che cavolo stai dicendo, Willis?! Da Arnold al Dr. House le migliori battute dei telefilm” (Mondadori). Grey’s Anatomy, Will & Grace, I Simpson, I Griffin, Criminal Minds, NCIS, Desperate Housewives, Ghost Whisperer, Scrubs: ce n’è per tutti i gusti! Ecco 10 battute da non perdere! Il Dr. Kelso e il Dr. Dorian: - Ah, dottor Dorian, il suo paziente è deceduto. - Oh mio Dio! E' morto? - Spero di sì, altrimenti l'autopsia gli farà male. Da Scrubs – Medici ai primi ferri Grace e Nick: - Tu hai sei fratelli e tre sorelle?! - Beh, sono irlandese cattolico, e i miei non avevano la tv in camera da letto… - Oh, la tua povera madre! Non riesco neanche a immaginarlo: senza tv in camera da letto! Da Will & Grace Cybil e il fratello fantasma Jason: - Che sensazione fa essere morti? - E’ come frequentare il primo anno di liceo: tu ci sei, ma nessuno si accorge di te. Da Ghost Whisperer Luke e Lorelai: - E quella cos'è? - La tessera della palestra. - Ti sei iscritta in palestra? E quando? - Quando è nata Rory, per dimagrire. - E ci sei andata? - No, ero troppo grassa. Da Una mamma per amica Peter: - Puoi credermi Lois: la scuola è molto più divertente al giorno d’oggi, ed è anche molto più sicura ora che i ragazzi hanno le pistole! Da I Griffin Alla nascita di Maggie, Homer e il dottore: - E’ un maschio! E che maschio!! - Ehm, signor Simpson, quello è il cordone ombelicale. Da I Simpson Susan e Paul: - Che ti sei fatto al labbro? - Si è gonfiato perché ho fatto troppe domande. Da Desperate Housewives Un paziente e il Dr. House: - Non riesco a togliermi le lenti a contatto. - Cosa difficile, dal momento che non le ha. - Ma ho gli occhi rossi.. - Per forza, sta tentando di togliersi la retina! Da Dr. House – Medical Division Meredith: - Diventiamo più grandi, più alti, più vecchi. Ma in realtà siamo sempre un manipolo di ragazzini che corrono durante la ricreazione tentando disperatamente di far parte del gruppo… Da Grey’s Anatomy Carrie e una notte di sesso occasionale: - Quella notte io e Howie facemmo sesso come se fossimo ancora adolescenti. Traduzione: lui non aveva idea di cosa stava facendo, e io non gli dicevo niente. Da Sex and the City

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Dacci un’occhio

Qualche genio del computer ha inventato queste foto in cui tutto balla. Giuro, non è un balla! I cilindri non ruotano. La ruota non gira. I cerchi non vibrano. Le onde non ondeggiano.

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Risate bestiali

C'è chi sostiene che il cane sia il miglior amico dell'uomo. Beh, secondo noi di Comix tutti gli animali sono grandi amici degli esseri umani. Soprattutto quelli che trovate in questa galleria fotografica. Non perché ci fanno compagnia, ma perché ci fanno ridere: vuoi mettere? Due porche risate sono meglio di qualsiasi carezza.... Bellezze animali Cane volante Utili corna L'oggetto del desiderio Peggio per te! Scherzi da gatto Tale madre... Di mamma ce n'è una sola... Riparo sicuro...

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Le ragazze e le partite degli europei

Durante i campionati europei di calcio, scoprirete che la vostra ragazza appartiene a una di queste categorie... Entusiasta. Si sveglia per gli europei, si ricorda all'improvviso di essere patriottica e cerca di imparare l'inno di Mameli , si informa sugli orari delle partite e decide imperterrita di guardarli insieme al suo ragazzo per non dargli la scusa di poter andare a vedere la partita al bar con gli amici. Fa casino durante la partita, sembra quasi un hooligan, il suo ragazzo a confronto sembra un pacato spettatore di Wimbledon. Se la prima partita si guarda in un luogo pubblico ci si vergogna di lei. Ma si rimane senza parole alla fatidica domanda: " noi quali siamo?" Stilista. Anche lei si vuole "intromettere" nel vostro mondo e guardare la partita in tv. Fa poco casino ma i suoi commenti sono disarmanti: " quello è bello ", " quello ha un brutto naso ", " perché non si taglia i capelli ", "le scarpette bianche stonano con la divisa" e, gran finale, " di che marca sono le maglie della nazionale ?". E, dopo avervi rovinato il pathos con questi commenti, vi lascia perplessi e dubbiosi con una frase del tipo " tifo per l'Olanda perché hanno i giocatori più belli "... (In)competente. Non vuole fare la figura della fessa ma non vuole permettere al suo ragazzo di avere scuse per scappare al bar dagli amici, e si documenta su pressing, fuorigioco e zona mista. Comincia a studiare e, come ogni tirata dell'ultimo momento incolla pezzi di sapienza calcistica qua e là, in un mosaico di Bignami e citazioni del processo di Biscardi. Si lamenta perché il portiere non prende la palla con le mani su retropassaggio del difensore (non sa le nuove regole) oppure si lamenta dell'arbitro ogni volta che due giocatori si sfiorano. E dice che il Portogallo fa troppo catenaccio. Disturbatrice. Forse la peggior insidia: si piazza a fianco del ragazzo e comincia a parlare d'altro. La situazione si surriscalda (solo per lui) quando lei comincia a guardare la stanza e propone simpatici argomenti quali " dove andiamo in vacanza ?" o "potremmo colorare di pervinca la vespa", senza pensare che il pervinca è un colore sconosciuto a noi ragazzi anche quando non c'è la partita. E durante la partita non esiste la vespa, esiste la televisione. La furba. Asseconderà il ragazzo nei suoi istinti calcistici: lo lascerà guardare in pace le partite, anzi collaborerà cucinando spaghetti, riempirà di birra il frigorifero e non protesterà al fantozziano rutto libero. Ma gatta ci cova: durante la trance del suo ragazzo uscirà a fare shopping. (magari con la carta di credito di lui). La Splendente. La ragazza/compagna vi guarda sorridendo entusiasta durante la prima settimana degli europei. Tifa urlando , gesticolando, sputacchiando, facendo cadere per terra le patatine. Dopo un paio di settimane vi accorgete che quella al vostro fianco è una controfigura in cartongesso mossa da fili sottili. In realtà, ma lo scoprirete solo dopo, lei se ne sta in giro con un sorriso sempre più sornione e un passo leggero a sparlare con le amiche.

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Tutte le cose che dicono le ragazze…

Le ragazze. Alte, basse, belle, brutte, more, bionde, rosse, verdi. Che ci stanno, che non ci stanno, con i baffi o senza. Col cervello di Einstein o con quello di Frankenstein. Non importa. E' più forte di loro. E’ scritto nel DNA: tutte, in certe circostanze, hanno detto, dicono o diranno sempre le medesime cose. Eccole. - Lui mi ama ma non ha il coraggio di ammetterlo. - Mi chiami stasera? - Se crede che io stia col cellulare in mano ad aspettare una sua telefonata…. - E dai… squilla! - Per un po’ non diciamo a nessuno che stiamo insieme. - Il tuo migliore amico mi sta sulle balle. - Non so come sia potuto succedere: io e il tuo migliore amico, ci siamo baciati. - Mi sa che mi sono innamorata di lui. - No! Non dire che è un bastardo: sapessi i sensi di colpa che ha lui! - Mi piace perché mi fa ridere. - Non te ne andare. - Vattene ! - Quando torni? - Non farti più rivedere! - Cane! - Porco! - Porcocane! - Mi hai solo presa in giro. - Sei uguale a tutti gli altri. - Cos’ha lei che io non ho? - Mi sono mangiata a cucchiaiate un vasetto di Nutella dalla disperazione. - Ho bisogno di stare un po’ da sola. - Mi serve del tempo per riflettere. - Forse è meglio che per un po’ non ci sentiamo. - Siamo troppo diversi. - Preferisco lasciarti adesso per non farti soffrire. - Com’è misterioso…chissà cosa nascondono i suoi silenzi… - Ho sempre avuto un debole per i belli e dannati… - E per i motociclisti… - I maschi guardano solo l’aspetto fisico delle donne. Che schifo! - Ehi, niente male il culo del dj! PS Chi mi aiuta ad aggiungere qualche altra frase...? Per la par condicio... Andatevi a vedere "Tutte le cose che i ragazzi dicono (alle ragazze)"

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