Nell’arco dell’intera mattinata i comportamenti, la soglia d’attenzione e i riflessi variano a seconda dell’ora in cui i ragazzi si trovano a subire la lezione.
Stati d’animo incredibilmente divergenti fra loro si alternano durante le 5/6 ore di scuola nell’animo dello studente. La sua condizione è per certi versi accomunabile a forme di squilibrio isterico che colpiscono i carcerati.
1a ORA
Dopo circa dieci minuti passati in stato di reale attenzione, grazie forse alle simpatiche e gradevoli brezze invernali che gli hanno sciabolato la faccia durante il tragitto a piedi, in bici o in motorino, lo studente viene all’improvviso colpito da una botta di sonno micidiale. Una vera e propria clavata sulla nuca inizia a fargli ciondolare paurosamente il capo. Gli occhi prendono a chiudersi senza più rispondere ai dettami del cervello. Le parole dell’insegnante si fanno sorde, lontane, confuse. Dolci allucinazioni fanno apparire la cattedra come un materasso, e il professore sorridente saluta in pigiama e cuffietta da notte. Chi sta prendendo appunti non riesce più a controllare mano e braccio, che scivolano da soli verso scritture in stile “encefalogramma piatto”. Non c’è niente da fare: è la catalessi. Il giovane, ormai in stato di morte apparente, lotta con se stesso, invano. Chi si trova in posizioni defilate e “coperte” decide di appoggiare la testa sul banco o, più dignitosamente, riesce a raggiungere un equilibrio quasi stabile perennemente in bilico fra sonno e veglia.
I poveri tapini in vista, invece, con l’esperienza imparano a dormire a occhi aperti. Alcuni riescono anche ad annuire quasi a tono. Danni psichici permanenti mineranno la loro maturità.
N.B.:
Tutti coloro che hanno affrontato il tragitto casa-scuola in autobus, pullman o treno, alzandosi a spaventosi orari antelucani, non conoscono momenti di veglia. Hanno appreso a vestirsi, a fare lo zaino e ad abbandonare la loro abitazione durante il letargo. Sono sonnambuli efficienti. Si svegliano alla 2° ora.
2a ORA
Molti si destano, altri no. C’è chi inizia a trovare la forza di ridere e scherzare col vicino. Qualche pazzo secchione insopportabile, effettivamente nel pieno delle proprie facoltà, si dimostra attento e magari pone domande all’insegnante. Vade retro, Satana !
3a ORA
Il calo degli zuccheri inizia a farsi sentire. Sotto il banco comincia la silenziosa e furtiva divisione dei pani e dei pesci. Tozzi di schiacciate e brioche saltano nelle bocche degli studenti, che per non farsi vedere dal professore si mettono a masticare con lentezza estenuante. Lo sventurato che proprio durante queste faticose ingestioni venga interpellato dall’insegnante è costretto a deglutire giganteschi e acuminati boli alimentari. Lacrime di dolore gli spuntano dagli occhi arrossati. Poco prima del suono della campanella che segnala la ricreazione, alcune ragazze chiedono misteriosamente di uscire. Meta: il cesso, luogo in cui truccarsi con calma per apparire più belle davanti all’intera platea maschile, o al playboy della classe attigua.
4a ORA
Dopo la ricreazione, i giovani reclusi, ormai immersi nei concetti di “pausa” e “relax”, si mettono a organizzare tornei ludici. Carte, battaglie navali, tris e forza 4 i giochi più gettonati. Affiorano i primi chiari segni di stanchezza.
5a ORA
La stanchezza diventa devastazione. Col capo reclinato e due lontre putrefatte sotto le ascelle, lo studente si dedica a un’unica attività: fare lo zaino. Lentamente, precisamente, inesorabilmente. Il suono della campanella, agognato durante la precedente mezz’ora con ripetute e nevrotiche occhiate all’orologio, viene accolto come lo sparo di uno starter. La classe si dilegua in poche frazioni di secondo. A nulla vale la solita, cretina richiesta dell’insegnante: “Fatemi almeno finire la frase!”.
P.S.1: Esiste anche la 6a ora. Parrebbe ultramortale, ma non è così. La riduzione delle ore precedenti a 45/50 minuti fa sì che venga alterato ogni equilibrio biologico. La giornata sembra a volte essere più veloce. I professori, oppressi dai pochi minuti a disposizione, diventano quasi umani: dichiarano di non aver abbastanza tempo per interrogare e dunque, vabbé, per quel giorno si limiteranno ad andare avanti col programma.
mitico!!
caspio hai raccontato la mia giornata senza nemmeno saperlo!!
Stessa storia ank nella mia classe!!!! Solo k quando ci risvegliamo dal coma, facciamo 1 casino della malora: finkè i prof scrivono alla lavagna, ci mettiamo a cantare canzoni, 1 parola a testa!!!
nll mia classe si dorme cn ita e mate x tutte le altre ore casino incontrollabile!!! la 1 ora si riposa e alla 6 si è stanchi di ridere!!!
in classe mia succede veramente!!!
pare k in tt le classi è la stessa storia…. io ho imparato a dormire a okki aperti tt la mattina!!!!!-altro k italiano e mate!!! ecco k s’impara!!!!!-
da noi ci sono quelli che alla prima ora soprattutto in caso di lezione di matematica sprofondano nella sedia e si attaccano alla tastiera del Motorola a messaggiare. privilegio concesso solo a quelli in ultima fila… come me…
fichissimo,l’unica cosa che veramente s’impara a scuola è diventare perfetti sonnambuli_viva me_=0)
wow… però hai dimenticato una categoria… cioè quelli che riescono a rimanere svegli e a scrivere un articolo-documentario come hai fatto te! ahahah
certo ke dice proprio la verità!!!!!! sei un grande!!!! soltanto ke io dormo apparentemente tt le ore!!
Brutti disgraziati ! nn sapete che c’è anche chi fa 8 ore al giorno??? già, sono una di quelli…
mi fate rendere conto che la mia scuola è davvero un suicidio !!!
ahahah verissimoooo xD solo che invece di poggiarmi vicino al banco mi poggio vicino al muro XDXD