Raccontiamo qua di seguito le vera storia di Babbo Natale e le
leggende che aleggiano intorno a questo personaggio amato da
tutti
Babbo Natale, o almeno un personaggio molto simile è realmente
esistito; si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da
una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV
secolo e forse partecipò al Concilio di Niceanel nel 325. Quando
morì le sue spoglie, o le presunte tali, vennero deposte a Myra
fino al 1087. In quest’anno infatti vennero trafugate da un gruppo
di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove
sono tutt’ora conservate e di cui divenne il santo
protettore.
Negli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime
leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel
Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani
poverissime.
Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un
nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto
in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti
consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio
castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote
delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come
stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra
inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo
proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così
sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino,
dov’erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del
nobiluomo e delle sue tre figlie.
In altre versioni posteriori, Nicola regalava cibo alle famiglie
meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le
loro finestre. In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia
popolare “portatore di doni”, compito eseguito grazie ad un
asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o
addirittura nella notte di natale. Il nome olandese del santo,
Sinter Klass , venne importato in America dagli immigrati come
Santa Claus (abbreviazione di Sanctus Nicolaus), la cui traduzione
in italiano è solitamente Babbo Natale.
Le Leggende di Babbo Natale
Gli animali
Si dice che allo scoccare della mezzanotte tra il 24 e il 25
dicembre, gli animali – in special modo gli animali nelle fattorie
acquistino il meraviglioso ed inusuale dono della parola. Buoi,
mucche, cavalli, maiali e polli iniziano a parlare tra di loro e si
scambiano strani segreti sul genere umano, in particolar modo sui
loro padroni. Ma non tentati di ascoltarli di nascosto! La leggenda
dice che potrete attirare su di voi la sfortuna, la cecità o
addirittura la morte se tenterete di spiarli!
La Stella di Natale
La famosa “Stella di Natale” che da secoli si lega agli
allestimenti tipici del Natale, sarebbe nata dal regalo ad un
bimbo. Narra la leggenda, che il 25 dicembre di un anno dimenticato
dalla storia, un bimbo povero entrò in una chiesa per offrire un
dono a Gesù nel giorno della sua nascita. Triste e vergognoso per
il suo poco degno mazzo di frasche, il bambino perse una lacrima
fra quei ramoscelli che un miracolo trasformarono nel fiore più
rosso e bello che i suoi occhi avessero mai visto.
Rudolph la renna con il naso rosso
Una leggenda moderna nata negli USA è quella della nona renna,
inventata negli uffici della Montgomery Ward (una grande catena di
magazzini americani) nel 1939 quando la direzione decise di donare
ai propri clienti una nuova favola per Natale. Nacque così Rudolph,
la renna “dal grosso naso rosso”, una specie di brutto anatracolo
salvato dall?emarginazione da Babbo Natale che del suo difetto
fisico fece un pregio nelle lunghe notti di nebbia.
La slitta di Babbo Natale
Questa leggenda è nordica: la slitta, originariamente si diceva che
la slitta fosse trainata da una sola renna, poi la versione è
cambiata, ed apparivano otto renne. Infine se ne è aggiunta una
nona, Rudolph appunto. Questo numero spiega la velocità con cui
Babbo Natale riesca a far fronte alle innumerevoli richieste
provenienti da ogni parte del mondo.
Alcuni Cibi
Mangiare Marron Glaces, torrone o altri dolci fatti con mandorle
(come i confetti) o con nocciole, si pensava favorisse la nascita
della prole e la fecondità della terra: alle castagne infatti si
attribuiva un valore fecondativo. I chicchi di uva passa utilizzati
nel panettone richiamano l’immagine delle monete d’oro, e
recheranno ricchezza; altrettanto si dice per le lenticchie del
primo anno.